Sulla rivista Persona e Mercato, 2022/3, un saggio di Salvatore Orlando, in cui esamina criticamente le norme sul divieto delle c.d. “pratiche di intelligenza artificiale” e sul c.d. “obbligo di trasparenza”.

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L’avvocato esamina criticamente le norme sul divieto delle c.d. “pratiche di intelligenza artificiale” e sul c.d. “obbligo di trasparenza“ contenute, rispettivamente, negli artt. 5 e 52 della proposta di regolamento europeo COM(2021) 206 final noto sotto il nome di Artificial Intelligence Act
(AIA).

La prima critica riguarda la stessa espressione ‘pratiche di intelligenza artificiale’, che l’a.
ritiene essere tecnicamente errata e fuorviante.

La seconda critica riguarda il perimetro delle attività effettivamente vietate dall’art. 5 della proposta di regolamento, dove in particolare l’a. osserva che l’AIA, nell’attuale testo, consente inter alia di progettare e produrre nel territorio dell’UE, e di esportare fuori dall’UE sistemi di intelligenza artificiale la cui immissione, messa in servizio ed uso nel mercato dell’Unione sono invece vietati ai sensi della medesima proposta di regolamento.

La terza critica riguarda la mancata specifica considerazione da parte dell’AIA dei sistemi di intelligenza artificiale di neuromarketing.

La quarta critica consiste in un difetto di coordinamento che l’a. rinviene tra la proposta di AIA con il divieto di trattamento di dati sensibili a fini di marketing previsto sia dal Digital Services Act che dalla proposta di regolamento relativo alla trasparenza e al targeting della pubblicità politica (del 25 novembre 2021) e con la recentissima proposta di AI Liability Directive (del 28 settembre 2022).

Il saggio completo qui.

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