Con Provvedimento n. 642 del 21 dicembre 2023, il Garante per la Privacy italiano ha imposto ai datori di lavoro pubblici e privati di stipulare accordi sindacali per poter conservare – per più di 7 giorni – i metadati contenuti nelle email dei dipendenti.

Nel provvedimento intitolato “Documento di indirizzo “Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati” intende far fronte al rischio che programmi informatici possano raccogliere e conservare automaticamente – per un periodo di tempo eccessivo – i metadati relativi agli account di posta elettronica (ad es. giorno, ora, mittente, destinatario, oggetto e dimensione dell’e-mail).

Secondo il Garante, l’archiviazione dei metadati della posta elettronica dei dipendenti può essere qualificata come un controllo a distanza dell’attività dei lavoratori da parte dei datori di lavoro, richiedendo quindi il rispetto di determinate garanzie, come previsto dall’art. 4 della legge n. 300/1970 (lo “Statuto dei lavoratori”).

Il Provvedimento ha destato non poche perplessità è per tale ragione che il 27 febbraio l’Autorità Garante ha deciso di avviare una consultazione pubblica al fine di individuare, insieme agli esperti privacy e ai datori di lavoro, un termine adeguato per la conservazione dei metadati degli account di posta elettronica dei lavoratori.

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