Un articolo a firma di Daniela De Pasquale per Agenda Digitale.
Sebbene oggi l’influencer marketing non abbia una disciplina giuridica specifica, è pacifica l’applicazione di alcuni principi generali sia in materia di pubblicità ingannevole che in materia di marchi. Inoltre, vi sono importanti prescrizioni in ambito autodisciplinare allo scopo di tutelare la capacità di autodeterminazione del consumatore e di consentirne la libera formazione della volontà nel contesto delle comunicazioni commerciali.
Se, infatti, anni fa, quando cominciavamo ad occuparci di business digitale si diceva che il web rappresentava “the zero moment of truth” – il luogo in cui verificare la bontà di un prodotto e saggiare la veridicità di un’informazione, anche attraverso le opinioni degli utenti – oggi tra fake news, false recensioni ed influencer marketing l’utente di fatto si muove in una selva oscura in cui la sua fiducia è un valore oggetto di costante minaccia e mercificazione.
Per questo, anche l’Agcm ha cambiato approccio, passando dalla moral suasion all’apertura di indagini per pubblicità occulta.